Fiammata mite sulle Dolomiti, sfiorati i massimi stagionali

Che fiammata quest’oggi sulle Dolomiti. Lo zero termico previsto da ARPAV era intorno ai 3100 m già da diversi giorni, ma oggi siamo arrivati ai massimi stagionali in alcune delle nostre centraline meteo, situate in postazioni al di fuori da qualunque effetto favonico o di subsidenza. Oggi è stato un momento transitorio tra due fasi (domani ci sarà un passaggio nuvoloso) con debole vento e cieli abbastanza sereni. Non è stato il giorno con più luminosità, difatti bisogna andare ad una settimana fa per assistere ai primi 700 w/mq della stagione, mentre oggi siamo arrivati a 550 W/mq, a causa molto probabilmente di un’umidità piuttosto alta, rispetto ad una settimana fa.
Per Punta Penia 3343 m (qui inquadrata dalle webcam di Flavio Tolin di Marmoladameteo) è il massimo della stagione invernale per qualche decimo (+1,5) e per il resto delle stazioni si è sotto appena tra mezzo ed un grado in meno rispetto alle massime registrate il 19 dicembre (Vedi post precedente). L’unica stazione ad aver segnato la massima stagionale +7,8°C contro i +5,4°C del 19 dicembre: la particolarità di una stazione molto ventosa è stata proprio il vento debole, cosa non avvenuta nè 19 dicembre nè entro l’8 febbraio. A livello prealpino massime sotto ai massimi di inizio febbraio tra i 2,5 ed i 4 gradi.
Rimaniamo sempre vigili in attesa della prossima perturbazione che avverrà da metà della prossima settimana. Per fare un resoconto veloce dell’ultima nevicata di 3 giorni, la coltre nevosa media nelle nostre Dolomiti è stata tra i 25 ed i 40 cm in base alla quota, con 10-15 in valle oltre i 1500 m. Sulle Prealpi si sono misurati anche 50-60 cm di neve fresca nell’asiaghese settentrionale oltre 1700 m (1500 5-10 cm, 1600 10-15 cm), con accumuli totali intorno ai 1900 m di 80 cm nella zona più verso nordest. Ben diversa la situazione in FVG con accumuli registrati tra i 50 ed i 70 cm in base alla zona più o meno esposta al vento da sudovest. La prossima perturbazione dovrebbe avere una quota neve più bassa ed una neve più invernale che autunnale e collosa, come avvenuto nei 4 giorni di peggioramento.

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