SI CONCLUDE LA FASE PERTURBATA CON ALTRI 20 CM DIFFUSI MA SOLO IN QUOTA

Oggi si conclude la fase perturbata che ci ha interessato negli ultimi 10 giorni, che a vedere le foto e i video che arrivano a frotte dal centro Italia, ci ha accuratamente evitato. Però ieri la spallata l’ha data anche a noi, inteso come Triveneto, perchè quella “mini” tempesta di vento, associata allo spostamento del minimo da Adriatico a Tirreno (cosa tra l’altro non usualissima), ha permesso un buon accumulo di neve su molte località Sul titolo abbiamo scritto 20 cm, che è una media di rilevazioni prese da Arpav e dai contatti che abbiamo, tra zone esposte al vento da est-nordest e quelle non esposte. Ecco sulle zone esposte, ad esempio tutto l’Altopiano di Asiago orientale, si sono raggiunti i 40 cm di neve e magari qualcosa in più, soprattutto nelle valli nord e nordest dell’Altopiano, dove spiccano i 40 mm di precipitazione in zona Campomulo. Se pensiamo ad un range medio tra i 10 ed i 20 mm, ha fatto davvero la differenza. Sulle nostre Dolomiti l’accumulo varia tra i 10 ed i 30 cm però solo oltre i 1200 m di quota e lasciando a secco la maggior parte dei fondovalle prealpini, tranne la zona della Valsugana centro-orientale che ha visto tra i 5 e i 10 cm. Una buona nevicata, visto il momento e visto che arrivavamo da 5 giorni con un totale di 30 cm, ma se guardiamo alla storia del nostro’ territorio, 20 cm diffusi sono davvero pochi.
Quello che fa ben sperare è il proseguo delle prossime settimane con temperature consone al periodo ed in quota anche piuttosto rigide, rispetto agli ultimi Febbraio, quando sono arrivati anche i 10-13 gradi in quota a 1300 m. Ecco non è che non possa succedere (anzi visto l’andamento è pure anche probabile), però diciamo che la prima parte dovrebbe essere fredda e vivere quindi una seconda parte di inverno (mancano solo 35 giorni alla fine di quello meteorologico) nettamente più fredda della prima.
Ieri però è stata, come detto, la presenza del vento a farla da padrone, con gli oltre 110 kmh misurati a Trieste ed in tutto il Carso. Vento che ha soffiato, come i modelli lasciavano intravedere, più tra Dolomiti meridionali e Prealpi, con valori davvero importanti per quest’ultime. Non siamo minimamente abituati a vedere la tripla cifra a Cima Verena 2020 m, online h24 da 10 anni, ma i 106 kmh è una delle registrazioni più alti della sua storia. Anche il Monte Cesen non scherza e sicuramente il Monte Torla a 1360 m nel veronese in Lessinia orientale, sta dimostrando di essere in posizione strategica per acchiappare questo tipo di vento. Il tabellone è sempre lo stesso quello che vi proponiamo (anzi se avete delle idee per cambiare la grafica..) però cambiano totalmente gli attori perchè le “solite” Ra Valles, Rosetta, Rodella, sono in fondo alla classifica, mentre i passi hanno fatto registrare delle ottime raffiche, ad esempio il Pordoi e il Col di Dof (che è a fianco lo Staulanza). Difatti la chiusura di Valparola, Giau, Fedaia e Grappa sono da identificare come dei luoghi disposti proprio con montagne a nord e sud col vento che si incanala, visto che arrivava dai quadranti orientali.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *