UN TIMIDISSIMO AUTUNNO CON QUALCHE NEVICATA SULLE DOLOMITI

Questa mattina la quinta nevicata della stagione sulle Dolomiti, la terza nevicata che è arrivata sino ai Passi Dolomitici dove arrivano le immagini allegate. Nevicata è una parola grossa, diciamo tre spruzzate tra i 2 ed i 4 cm che hanno imbiancato fino ai 2500 m nelle ultime settimane. In alta quota siamo arrivati a 20-30 cm dai 2500 ai 3300 m. Davvero un autunno che sta volgendo al termine davvero timidissimo, sottomedia pluviometrico e sostanzialmente mite. Un autunno di cui pagheremo le conseguenze la prossima estate, quando si faranno i conti con la penuria di acqua ancora una volta, ovviamente sempre se l’inverno e la primavera faranno il loro corso come nel 2022, cioè con poche piogge e con poco accumulo nevoso. Ad oggi 18 novembre, siamo davvero pessimisti e siamo consci che sarà già un prossimo semestre caldo ancora più disagevole del 2022, visto che arriveremo da 18 mesi di poche precipitazioni. A questo punto non ci resta che sperare ai prossimi mesi davvero forieri di pioggia.
Arriviamo, come detto, da un autunno che ha fatto vedere la miglior parte di sè probabilmente la migliore degli ultimi 20 anni, con un clima sostanzialmente mite e godibile. Sono comparse migliaia e migliaia di foto sul “foliage” montano e non, e tutt’ora ve ne propongo una con i larici ancora gialli alle porte dell’inverno. Un autunno eccezionale per i paesaggi e per la poca umidità, ma non eccezionale per la flora e la fauna che ovviamente sembra un po’ disorientata. In ogni caso siamo alle porte dell’inverno perchè ormai è sulla bocca di tutti sull’imminente peggioramento di martedì che segnerà, speriamo, uno spartiacque stagionale. Le premesse ci sono tutte: piogge abbastanza cospicue e quota neve in drastico calo. Sono tutti ingredienti che farà partire di soprassalto tutto quello che riguarda l’inverno e l’attività invernale, soprattutto sul comparto dolomitico che ha sempre come data di riferimento l’8 di dicembre come data ideale di inizio della stagione. Molto probabilmente già al prossimo weekend ci sarà la possibilità di prendere gli sci in spalla e trovare qualche primo comprensorio già pronto a essere funzionante.
Le prime stime parlano di accumuli dai 15 ai 50 cm dai 2000 m in su. La dinamica è ancora vibrante, nel senso che ancora non c’è una prognosi. La vera prognosi riguarda il vento, che inizierà a soffiare già da lunedì, dai quadranti meridionali e occidentali, che di solito premiano soprattutto le Dolomiti di Brenta e il Centro-basso Dolomiti venete-trentine. Vi aggiorneremo per quanto riguarda il nostro territorio.
Intanto quest’oggi abbiamo registrato delle raffiche di vento di tutto rispetto, soprattutto pensando che davvero è passato un debolissimo fronte notturno che ha lasciato dai 2 ai 10 mm a macchia di leopardo per il Triveneto. E il vento di coda è stato importante, sfiorando i 100 kmh in due località estreme delle Dolomiti, Col Rodella a Ovest e Ra Valles a Est ovviamente le raffiche più importanti di tutto il Triveneto, insieme a Rosetta e Punta CES a Sud, tutte località già ben note per essere favorevoli alla registrazione di raffiche importanti quando si innesca il foehn.
Noi siamo sul campo per farvi rimanere aggiornati

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