Primo freddo stagionale soprattutto in quota e peggioramento 5-7 ottobre

Giornata completamente coperta 8/8 praticamente su tutto il territorio triveneto, dovuto al persistere della bassa pressione che ci ha interessato direttamente ieri con il passaggio del fronte freddo e che sta interessando tutto il centro-sud Italia. Continua lo sversamento di aria mediamente fredda in quota e ci sono stati dei periodi di foehn in alcune valli ma limitati, e soprattutto all’alba alcuni episodi di vento forte. Purtroppo la neve copiosa che è caduta negli ultimi due giorni ha gelato diversi anemometri in quota ma il più veloce è sempre Col Rodella che ha misurato 84 km/h contro i 77 km/h di Ravalles a Cortina e Cima Paganella nel trentino Occidentale, tre luoghi completamente opposti nel triveneto. Unica stazione che si sono avvicinate sono Dobbiaco Cima Piatta 2900 con 72 kmh e Diga del Careser 2600 m con 72 km/h anche qui in luoghi diversi rispetto ai precedenti.
Molto più interessanti le temperature minime. Come si osserva dalla tabella, il lato trentino sia orientale che occidentale è stato più freddo di quello bellunese. Molte volte accade che il lato bellunese non sia nella direttrice principale dell’entrata dell’aria fredda che arriva di solito dalla Svizzera ed Austria occidentale e i dati sono evidenti in questo senso con tra 1 e 2 gradi di differenza tra le due zone. Quando arriva da Nordest invece è pure il contrario: è una particolarità che stiamo individuando dalla loro installazione da agosto. Sulla tabella sono inserite solo stazioni senza inversione termica e tra l’altro è stato anche una nottata piuttosto ventosa anche per i passi Dolomitici che hanno staccato una temperatura simile (ma non uguale!) del Sella e Pordoi -2,2 e -2,9.
-8,3°C del Piz Boè contro i -7,2°C della Cima Tofana, col Sass Pordoi 200 metri più in basso che segna la stessa temperatura dei 3200 m bellunesi a -7,1°C. Spiccano anche i -2,1°C di Paganella a 2100 contro i 2080 m del Fertazza (a est meno freddo che a ovest) e il Verena a +0,1°C sulle prealpi, baluardo verso sud a 2000 m anche se nella giornata di ieri grazie alla persistenza delle precipitazioni è scesa a -0,6°C alle 17.
Ovviamente per i numeri invernali è una timida entrata fredda in termini assoluti, però per Ottobre, dopo aver segnato un Settembre con minime anche a 4 gradi a 3000 m, questo è un bel cambio di ritmo e di masse d’aria. Non è un record per Ottobre, forse lo sarebbe stato per Agosto, ma è cambiata la stagione ed anche il tanto amato evento degli Foliage inizierà ufficialmente anche sotto quota 2200, dopo aver interessato nelle settimane scorse dai 2500 ai 2200 m con i primi arbusti “colorati”.
Come accumuli nevosi del peggioramento siamo a 10-20 cm sopra i 2800 m, 5-10 cm tra i 2500 ai 2800 m ed una spruzzata sopra i 2000-2200 m già parzialmente evaporati dal vento della nottata. Giornata di ghiaccio solo oltre i 2500 m.
Per quanto riguarda a fenomeni estremi nel peggioramento non ci sono stati, se non relegati alle Dolomiti meridionali con accumuli complessivi anche oltre i 100 mm. La zona prealpina è stata la più battuta più quella vicentina che quella bellunese con anche 150 mm di cumulata complessiva e neve che è arrivata sino ai 1700 m di Valformica dovuta alla conformazione della zona, perchè poco distante a 2000 m ha imbiancato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *