18 GRADI PERSI IN 42 ORE NEL CUORE DELLE NOSTRE DOLOMITI. DEBOLE FRONTE CON DIVERSE RAFFICHE DI VENTO

Non ci sentiamo più spesso rispetto una volta. Merito o demerito del meteo delle ultime settimane che davvero non ci ha dato nessuno spunto di riflessione sul momento davvero apatico che stiamo attraversando. Sarà la neve che si scioglie inesorabilmente con l’avanzare delle ore di luce e del ritorno della mitezza, sarà la mancanza di precipitazioni o di fenomeni estremi, beh sta di fatto che non ci sentiamo sentiti per diverso tempo.
Oggi possiamo scrivere perchè qualcosa è successo. Sì si è sciolta altra neve, No non ne è arrivata di nuova: ecco sopra quota 2000 qualcosa è caduto ma il vento della mattinata li ha definitivamente sublimati. Su questo punto niente di nuovo, se non che sembra che finalmente ritorni una ciclonicità che sembra interessarci di nuovo, anche perchè guardandoci attorno, ha piovuto davvero dappertutto nelle ultime settimane (anche nella tanto chiacchierata Francia) tranne che nel nostro amato Triveneto, che sembra essersi trasformato in un territorio in “ombra pluviometrica”, quando per tantissimi anni (non voglio scomodare i decenni) eravamo sempre ricordati solo come “il posto in cui piove sempre”.
Al netto di queste disquisizioni puramente emozionali che non ha nulla a che vedere con la meteo dei dati, ora parliamo infatti di dati.

Lo spunto più interessante è il calo delle temperature che abbiamo registrato nelle ultime 42 ore, dopo una fase pressochè mite anche in quota, con più giorni (non consecutivi) con temperature prossime allo zero fino ai 3000 m. Non possiamo parlare di anticiclone però era un promontorio che un giorno arrivava, poi scendeva poi ritornava. Ribadisco come in ogni altro post, è abbastanza normale che tra febbraio e marzo ci siano dei momenti con temperature sopra la norma, ma quello che fa riflettere e che continua a ripetersi per più volte negli ultimi 4 mesi, tra l’altro quelli invernali. Siamo partiti con gli 0,3 gradi di Punta Penia 3343 m e di 1,1 gradi di Sass Pordoi 2950 m alle 15 del lunedì 13 marzo e questa mattina alle ore 9:00 siamo arrivati a -17,6°C a Punta Penia e -15,8°C al Sass Pordoi (vedi grafico allegato con il calo nelle nostre sopravvissute over 3000). 42 ore di calo termico di rispettivamente 18 e 17 gradi. Non è successo altrettanto in pianura perchè alla stessa ora (vedi mappa di Meteo Cloud in allegato) abbiamo registrato 14 gradi in pedemontana vicentina, ed addirittura un’ora più tardi 15,8°C a Bassano. Quindi nello stesso momento c’erano ben 32 gradi (TRENTADUE) di differenza in 3200 m circa.
Davvero qualcosa di incredibile e sinceramente mai misurato fino ad ora in questa follia di esperimenti in territori inesplorati, meteorologicamente parlando. Se fosse stato un ingresso “fresco” più produttivo di quanto visto (5-15 mm) si potevano tranquillamente osservare grandinate estese e nemmeno di così piccolo calibro. In effetti c’è stata una zona, quella del veneziano e sulla costa, in qui si sono annotate delle grandinate.

Prima del passaggio pertubato sempre Punta Penia 3343 m ha misurato una raffica ieri sera di 111 km/h. E’ stato l’unico acuto all’arrivo del fronte fresco che poi è rimasto fermo sulla linea delle basse dolomiti e prealpi per tutta la notte prima di sfuggire via a metà mattinata, lasciando tutte le raffiche di vento che vi abbiamo scritto nella solita immediata grafica molto essenziale ma precisa. Gli over 90 che vedete sono stati registrati tra le 4 e le 9 di mattina, lasciando chiusi, tra l’altro diversi impianti. Se non ho fatto male i calcoli dovrebbe essere la QUINTA volta da dicembre che gli impianti sciistici più alti sono stati chiusi, un vero e proprio record “positivo” in quanto, normalmente, sono il triplo o forse più.
I luoghi con più vento sono sempre gli stessi, non c’è da preoccuparsi, ma ne abbiamo trovato un altro: infatti abbiamo installato una nuova stazione sulla magnifica Piana di Ravalles , sotto le Tofane nel comune olimpico di Cortina d’Ampezzo, a quota 2300 proprio dove è ubicata una delle “bocchette” della Piana che dà verso Est, chiamata Pian Ra Valles.

i PIù attenti vedranno anche una nuova stazione prealpina che ha marcato un notevole 77 km/h nella tarda mattinata, ad Asiago contrata Ebene. E’ la raffica più forte di tutte le prealpi contro i 68 km/h del Monte Avena 1430 m.

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