ENNESIMA GIORNATA GELIDA

Ennesima giornata gelida soprattutto in quota ma stasera si sente un freddo pungente anche in pianura con temperature che scenderanno anche sotto lo zero nelle pianure venete e friulane.
Noi abbiamo sempre il naso in su a guardare cosa succede sopra le nostre teste ed oggi abbiamo replicato quasi pari-pari la giornata del 3 dicembre. E’ la quarta volta nel giro di 10 giorni che registriamo temperature sotto i -18°C sopra i 3000 m: dovrebbe pure essere la normalità, ma purtroppo non è più così, dovuto essenzialmente ai cambiamenti climatici.
Oggi il Piz Boè 3152 m ha superato la Cima Tofana 3205 m con -19°C. Rispetto a tre giorni fa, l’entrata del freddo (già mitigato negli ultimi minuti -17,6°C, visto che si è alzato il vento da Ovest che preannuncia il cambio del tempo per giovedì) è stata più occidentale e difatti siamo scesi di almeno 2 gradi a Cima Paganella sfondando -11°C. Anche nelle dolomiti centrali e Prealpi la temperatura è scesa ancora di 2 gradi, sfiorando per la seconda volta i -10°C al Verena 2020 m.
L’entrata dell’ennesimo “freddo non chiacchierato” è dovuto sia al freddo ammassato oltr’alpe, come spesso accade, ma soprattutto anche grazie alle precipitazioni di ieri sera che hanno permesso di sedimentare l’aria fredda a terra, visto che si tratta di aria artico marittima poi mutata in polare marittima. Prime importanti temperature anche sulle nostre Doline cui vi allego un grafico di stasera, dove la temperatura è scesa a -28,3°C alla Dolina Mecenseffy, a pochi km a nord di Asiago a 2000 m. Facile che sia la notte più fredda fin qui della stagione, oltrepassando i -30°C e magari sfiorando, nei soliti posti, i -35°C.
In ogni caso la nevicata copiosa sulle Dolomiti, anche soprattutto quelle di Brenta, lato trentino occidentale, è stata democratica con diffusi 10 cm e punte di 15 e 20 cm in alta quota, sempre per neve molto ariosa. Ecco rispetto alle due nevicate precedenti non c’è stato nessun vento forte di foehn per la gioia di chi ha aperto gli impianti già sabato scorso. Sulle prealpi tra i 3 e i 7 cm secondo ARPAV con neve che è scesa sino agli 800 m sul pendio meridionale, superando a quota 1000 m i 10-15 cm, 30 cm oltre i 1400 m. Invece nelle Dolomiti la neve raddoppia secondo ARPAV, superando i 50 cm oltre i 2000 m, 60 cm ai 2600 del Sas de Mul sotto la Marmolada (era a quasi 90 cm la scorsa settimana, sempre per il solito discorso del vento). A 2700 m sul Presena, siamo finalmente a quota 100 cm. In fondovalle siamo tra i 15 ed i 30 cm belli compatti, più o meno da quota 1000 fino ai 1400 m.
Mercoledì sarà una giornata ricca di neve sia per le nostre montagne sia per la collina. Si rincorrono le notizie di qualche fioccata anche in pianura in mattinata: facilmente può scapparci qualche fiocco ma prestissimo passerà subito a pioggia e lascerà invece sulle montagne oltre i 1000 m dai 20 ai 50 cm (ai 2000) dove i quantitativi maggiori si avranno sull’agordino, sul primiero, sulla valsugana, sulle alpi giulie e soprattutto sul trentino occidentale. E’ una prima stima che sarà rivista domani sera. Dovrebbe essere l’ultima perturbazione prima di uno stallo del freddo ed ad un ritorno di alta pressione.

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